La Sirenetta è simbolo di Copenaghen nonché un classico di letteratura e cinema, ma ben prima della stesura del romanzo di Andersen una sirena era diventata figura tradizionale e mitologica del territorio padovano.
Le sirene sono una figura mitologica che per noi italiani ha origine nei miti dell’Antica Grecia. Nei racconti e nelle leggende di quella popolazione, poi fatti nostri per volontà degli Antichi romani, le sirene erano dei mostri che ammaliavano i marinai con il loro canto che aveva il potere di confondere la mente e renderle irresistibilmente attraenti per poi divorarli.
Oggi la figura della sirena è però quella offerta dalla tradizione nordica a cui Hans Christian Andersen si è ispirato per scrivere il suo romanzo più noto, ovvero la Sirenetta. La protagonista del romanzo che ha modificato in maniera indelebile l’immaginario collettivo sulle sirene è una donna molto avvenente, il cui corpo è solo per metà umano.
Come anticipato non si tratta di una riscrittura della figura pensata dallo scrittore danese, ma di una diversa origine, Ariel è infatti l’erede dei miti sulle Ondine, che per i germanici avevano l’aspetto delle ninfe greche (le pleiadi figlie di Atlante), ovvero quello di divinità antropomorfe di rara bellezza.
Una leggenda legata all’esistenza di una sirena che ricorda molto da vicino la storia narrata da Hans Christian Andersen è legata alle terme euganee, località turistica molto nota e frequentata che si trova all’interno del complesso delle terme euganee, site a sud della città di Padova.
Questa zona termale era già nota e frequentata nel periodo di dominazione romana, tanto che il nome Montegrotto deriva dalle parole latine “Mons” e “Aegrotorum”, la cui traduzione letterale in italiano è “Monte degli ammalati”, poiché era proprio nelle terme site alle pendici del monte che venivano portate le persone anziane per beneficiare degli effetti lenitivi e curativi delle acque sulfuree e dei fanghi.
Nota come leggenda di Sirenella, la storia narra della malattia del Conte Monicelli, signore locale venne portato nei pressi di Lago di Lispida per beneficiare degli effetti curativi dei fanghi della zona dei colli euganei. Secondo la leggenda, proprio mentre cercava beneficio attingendo ai fanghi, il conte venne avvicinato da Sirenella la Ninfa del Lago di Lispida.
Spinta dai sentimenti che nutriva per il conte, Sirenella decise di utilizzare i propri poteri per curarlo dalla malattia che lo affliggeva e da quel gesto nacque prima un rapporto d’amicizia che successivamente si tradusse in una romantica storia d’amore.
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