Fabrizio Corona, quale scandalo lo rese famoso? Ecco a chi deve tutto

Fabrizio Corona, noto come “re dei paparazzi”, quale scandalo lo rese famoso? Deve tutto ad una persona. 

Una figura controversa che sicuramente incute tanta curiosità quanta indignazione da parte dell’opinione pubblica. Fabrizio Corona ha la capacità di produrre uno spartiacque mediatico definito, tra chi sostiene i suoi metodi e chi invece ne ribadisce la scorrettezza.

Al momento ha raggiunto nuovamente l’apice della notorietà – complice il “caso Ferragnez” – ma quale fu il primo scandalo? L’evento – o meglio: il susseguirsi di eventi – che trasformarono il “bravo ragazzo”, figlio di un famoso giornalista, nel “re dei paparazzi”.

Fabrizio Corona: l’uomo dietro al “re dei paparazzi”

Originario di Catania, Fabrizio Corona ha fatto parte del mondo del giornalismo dalla tenera età, in quanto figlio di Vittorio Corona e nipote di Puccio Corona. Fu proprio il padre ad affidargli i primi pezzi per il settimanale Chi, dove ottenne alla fine degli anni Novanta il contatto di Lele Mora. Parliamo di uno degli agenti di spettacolo più famosi dell’epoca, perfettamente inserito nel sistema dello show business. Lavorò quindi per circa cinque anni in televisione, partecipando a diversi programmi come Chi c’è c’è su Rete 4.

Nessuno avrebbe potuto prevedere il potenziale curriculum giudiziario di cui Corona sarebbe divenuto protagonista poco tempo dopo. Ospite negli studi di Belve, sostenne che furono tre gli eventi traumatici responsabili di aver modificato profondamente la sua personalità: un tuffo in una piscina vuota, in seguito alla quale batté la testa, il fumo di una canna, secondo lui, “tagliata male” ed infine un colpo di pallone sul capo che gli fece perdere la memoria per qualche giorno.

Fatto sta che nel 2001 Corona cambiò radicalmente: decise di mettersi in proprio, abbandonando Lele Mora e fondando l’agenzia fotografica Corona’s. Raggiunse l’apice della notorietà nel 2004, quando iniziò a costruire una rete di paparazzi il cui obiettivo si riassumeva nell’accumulare foto compromettenti, da riproporre in programmi televisivi e rotocalchi. Cominciò a perdere quota nel 2007, quando divenne protagonista dell’inchiesta Vallettopoli e, accusato di estorsione, finì in carcere per circa due mesi.

Quello fu solo l’inizio: poco tempo dopo il calciatore Francesco Coco sostenne a processo che Corona l’avesse minacciato di rendere pubbliche immagini che lo ritraevano ad una festa con diversi uomini omosessuali, in atteggiamenti intimi con una donna transgender; il medesimo destino toccò ad Adriano, a detta di Corona, fotografato durante un festino con prostitute e cocaina.

Lo scandalo più clamoroso riguardò invece Lapo Elkann, figlio di Monica Agnelli, che venne ricoverato in pronto soccorso per overdose, in seguito alla chiamata accorata rivolta agli operatori sanitari da parte di una donna transgender di cui non si conosceva l’identità. Corona riuscì a mettersi in contatto con lei, ottenendo un’intervista e delle rivelazioni esclusive. Tentò poi di vendere i contenuti proprio alla Fiat, nella consapevolezza che i diretti interessati avrebbero fatto di tutto pur di evitare lo scatenarsi dello scandalo.

I tentativi di estorsione si cumularono all’accusa di evasione fiscale, bancarotta fraudolenta, utilizzo di banconote false e corruzione. Nel 2013, dopo che la Cassazione confermò la sentenza di condanna, Corona fuggì in Portogallo, per poi costituirsi e tornare in Italia. Tentò di chiedere la grazia al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ma gli venne negata. La sua “esperienza” con la giustizia si concluse nel 2023.