Alzheimer, aumentano i casi ma se svolgi questo lavoro rischi meno: il tuo cervello è “protetto”

In tutto il mondo stanno aumentando i casi di Alzheimer e, purtroppo, una cura definitiva per questa terribile malattia ancora non è stata trovata. In base ai dati disponibili, emerge però un dato interessante: coloro che svolgono una determinata professione sembrano essere “immuni” da questa patologia.

Il lavoro può fare ammalare? Certamente sì e diversi studi lo dimostrano. Chi svolge lavori per i quali viene a contatto ogni giorno con sostanze tossiche, corre il rischio di contrarre patologie molto serie come certi tipi di cancro. Alcuni lavori, invece, possono fare ammalare in modo, diciamo, più “subdolo” causando depressione o esaurimento nervoso da burn out.

donna anziana con la mani sulla fronte e gli occhi chiusi
Alzheimer, aumentano i casi ma se svolgi questo lavoro rischi meno: il tuo cervello è “protetto”/vigodarzerenet.it

Ci sono però anche lavori che, al contrario, ci tutelano da determinate patologie. In particolare, diversi studi di carattere osservazionale, hanno riscontrato che chi svolge una determinata professione è meno a rischio di essere colpito da Alzheimer durante la vecchiaia.

Il morbo di Alzheimer è una patologia degenerativa che provoca la progressiva perdita della memoria e della capacità di svolgere azioni comuni: è altamente invalidante sia per chi ne viene colpito sia per i familiari e gli affetti in generale. In tutto il mondo i casi sono in aumento e una cura definitiva ancora non è stata trovata. Si può cercare di rallentare il processo di evoluzione della malattia ma non si può ancora guarire. A quanto pare, però, chi svolge un certo mestiere sarebbe “immune”.

Niente Alzheimer per chi svolge questo mestiere

Hai mai riflettuto su quanto il tuo lavoro possa incidere sulla tua salute? Il lavoro può causare stress e malessere o, al contrario, può accrescere il nostro grado di soddisfazione e di felicità. Addirittura, in alcuni casi, il lavoro può tutelarci da determinate malattie. Chi svolge una certa professione rischia molto meno di essere colpito dal morbo di Alzheimer.

Un nuovo studio osservazionale ha coinvolto ben 9 milioni di persone suddivise per 443 categorie professionali. In media l’Alzheimer ha un’incidenza del 3,88% sulla popolazione ma, secondo i ricercatori, tale incidenza aumenterà nei prossimi anni. Eppure c’è una categoria che sembra essere al sicuro.

auto del taxi con un'altra auto dietro a Milano
Niente Alzheimer per chi svolge questo mestiere/vigodarzerenet.it

Di chi si tratta? Dei tassisti! Nei tassisti l’incidenza di questa malattia è appena dell’1,09%: meno di un terzo della media mondiale. Eppure i tassisti lamentano spesso il fatto di svolgere un lavoro particolarmente stressante: lo stress non dovrebbe danneggiare il cervello?

Il mestiere del tassista è senza dubbio molto stressante ma richiede una capacità di concentrazione, una prontezza di riflessi e, soprattutto, una memoria che metterebbe il nostro cervello al riparo dallo sviluppo di malattie neurodegenerative. I tassisti devono stare sempre ben concentrati sulla strada, ricordare le vie e le vie secondarie per evitare il traffico, avere i riflessi pronti per evitare incidenti: tutto questo ha un effetto positivo e protettivo sulle cellule cerebrali.

Infatti già uno studio risalente al 2000 aveva dimostrato che i tassisti hanno un ippocampo più sviluppato rispetto alle altre persone. L’ippocampo, area del cervello cruciale per fissare i ricordi e per l’orientamento nello spazio, è proprio l’area che viene maggiormente compromessa dall’Alzheimer. Dunque, per quanto stressante, il lavoro del tassista, protegge il cervello.

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