Alcuni sono deliziosi, ma se ti vedono mangiarli rischi una sanzione che fa passare l’appetito: i cibi vietati in Italia nel 2025

Se dovesse venirvi voglia di assaporare uno di questi alimenti, sappiate che la multa prevista si aggira intorno ai 50mila euro.

Una cosa è certa: il Belpaese si vanta di una tradizione gastronomica senza pari. Dal Nord al Sud, mangiare male in Italia è quasi impossibile, a meno che non si scelgano pietanze che proprio non aggradano il proprio palato.

Posate e piatto con sopra simbolo del divieto
Alcuni sono deliziosi, ma se ti vedono mangiarli rischi una sanzione che fa passare l’appetito: i cibi vietati in Italia nel 2025 a – vigodarzerenet.it

Tuttavia, oltre alla bontà delle tradizioni, esistono anche dei divieti. Alcuni alimenti sono severamente vietati in Italia, nonostante in altre parti del mondo vengano consumati con una certa frequenza. Il problema, in molti casi, riguarda la sicurezza alimentare (basti pensare al caso emblematico del Casu Marzu, un prodotto di ottima qualità e rappresentativo della cultura sarda, ma che può rivelarsi dannoso per i consumatori).

In altre situazioni, i divieti scaturiscono da pratiche scorrette che in Italia non sono tollerate. Ma non è solo questione di etica: chi viene sorpreso a mangiare uno di questi cibi rischia una multa di 50mila euro, una cifra che farebbe passare l’appetito anche alla forchetta più affamata. Naturalmente, il divieto si estende anche a chi produce o vende questi alimenti all’interno del Paese.

Gli alimenti banditi in Italia: dal pesce palla alle allodole

La lista completa degli alimenti banditi in Italia, come sempre, è in continua evoluzione. Attualmente, tra i sette cibi da tenere lontani, il pesce palla si conquista il podio per la sua pericolosità: vietato dal 1992, nonché noto per la sua alta presenza di tetradotossina, una neurotossina letale. Una vera prelibatezza per i temerari, ma decisamente da evitare se si desidera rimanere in buona salute.

Pesce palla gonfio in mano ad una persona
Gli alimenti banditi in Italia: dal pesce palla alle allodole – vigodarzerenet.it

Passando al sanguinaccio, la sua fama è ben nota. Oltre a mancare di requisiti di sicurezza igienico-sanitari, questo alimento può trasmettere malattie e la sua raccolta è considerata poco etica. Un peccato, visto che per alcuni è un ricordo di antiche tradizioni culinarie.

E che dire del Casu Marzu? Questo formaggio sardo, tanto discusso, è famoso per i vermi vivi che lo rendono pericoloso e poco igienico. Una prelibatezza per alcuni, ma una questione di salute per altri.

La lista prosegue con il foie gras, che pur non essendo nocivo per la salute umana, è stato bandito in Italia per le modalità inumane con cui viene prodotto. Qui, l’etica ha la meglio sul palato, ma è bene precisare che ad essere vietata è solo la produzione e non il consumo e il commercio.

Poi ci sono i datteri di mare: non nocivi per l’uomo, ma la loro raccolta distrugge i litorali e danneggia la biodiversità. Insomma, un piatto da cui tenersi a distanza non solo per la salute, ma anche per il bene del nostro ambiente.

In un contesto di crescente attenzione alla fauna, gli uccellini di cacciagione, come allodole e tordi, non possono più essere cacciati, catturati o venduti dal 2014. È un passo importante per la tutela degli animali e per preservare la fauna locale.

Infine, la carne di cane e gatto è – per fortuna – bandita, con lo scopo di proteggere i nostri amici a quattro zampe. Questo non solo per un principio di rispetto, ma anche per l’assenza di requisiti sulla macellazione. Come non essere d’accordo.

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