Da un’antica pratica padovana nasce un detto famosissimo: tutti lo usano, ma nessuno sa perché

Un detto molto famoso utilizzato in tutta Italia deve le sue origini ad un’antica pratica attribuita alla città di Padova: il suo significato è incredibile.

Il linguaggio italiano si è arricchito nel corso dei secoli di innumerevoli proverbi e modi di dire. Come perfette testimonianze di credenze popolari e di vita del passato, essi affondano le loro radici in luoghi e tempi lontani, ma si sono diffusi in tutto il Paese. Queste frasi diventano di uso comune, ma in pochi conoscono realmente il loro significato.

donna che parla sfondo padova
Da un’antica pratica padovana nasce un detto famosissimo – vigodarzerenet.it

É il caso del famoso detto “rimanere in braghe di tela”. Questa espressione è entrata a far parte della comunicazione verbale in ogni zona della penisola, ma le sue origini sono attribuite alla città di Padova. Qual è il suo significato? Questa frase viene comunemente utilizzata per definire una situazione di grande povertà, legata all’aver perso tutti i propri averi.

Il senso odierno, seppur metaforico, non si discosta molto effettivamente da quello che assumeva molti secoli fa. Per comprenderlo, è necessario fare un salto temporale indietro fino all’epoca medievale, quando in quel di Padova si diffuse una particolare pratica punitiva.

Il castigo, in particolar modo, era diretto ai debitori che non erano in grado di assolvere alle loro mancanze economiche. L’intervento di Sant’Antonio permise l’introduzione di una pena meno violenta per i condannati.

“Rimanere in braghe di tela”: che significa il detto nato a Padova

Sarà capitato a tutti di sentir dire almeno una volta che qualcuno “è rimasto in mutande” o “in braghe di tela”. Questo modo di dire ha origini molto antiche e si colloca nella vita medievale di Padova. Nel 1200, chi non riusciva a pagare i propri debiti era condannato a punizioni severissime. In alcuni casi era costretto al carcere perpetuo, mentre in quelli peggiori alla tortura del tratto di corda.

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“Rimanere in braghe di tela”: che significa il detto nato a Padova – (Foto: Youtube Università di Padova) – vigodarzerenet.it

In questo contesto intervenne nel 1231 l’allora “Frate Antonio”, oggi conosciuto come Sant’Antonio, che chiese poco prima della sua morte al Consiglio Maggiore di sostituire queste pene così violente con espiazioni pubbliche. La sua domanda venne accolta nel 1260 dal podestà, che ufficializzò la “pietra del vituperio”.

In questo luogo i condannati dovevano sedersi con addosso soltanto mutande e camicia, proclamando a voce alta di fronte al pubblico la loro rinuncia ai beni, mentre battevano le natiche tre volte sulla pietra. A seguito dell’umiliazione, venivano poi allontanati dalla città, nella quale non potevano fare più ritorno.

Nel caso in cui questo fosse accaduto, sarebbero stati nuovamente sottoposto al rito, con l’aggiunta di tre secchi d’acqua gettati. La pietra del vituperio si trovava in principio in un angolo del Palazzo del Debite, all’interno del quale sorgeva il carcere. Venne in seguito posizionata nel centro della sala del Consiglio Maggiore del Palazzo della Regione, mentre oggi è possibile osservarla alla destra dell’ingresso.

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