Apre al Palazzo del Monte di Pietà di Padova la mostra d’arte ‘Verità rubate’, un’iniziativa didattica dell’Università di Padova tesa ad istruire gli studenti ma anche le persone comuni sul rischio derivante dai tentativi di contraffazione delle opere d’arte.
L’archeologia ha la finalità di ritrovare monumenti, palazzi e opere d’arte appartenute alle antiche civiltà per cercare di disvelare aspetti della storia di un Paese e delle popolazioni che hanno contribuito a formarlo. Si tratta dunque di uno studio approfondito sulle origini, utile a comprendere non solo cosa è successo alle popolazioni che ci hanno preceduto, ma come vivevano, quali erano usi, costumi e tradizioni, qual era il loro livello di avanzamento sociale e tecnologico.
Tutte queste informazioni non sono semplicemente affascinanti, sono fondamentali per ricostruire un quadro completo della nostra storia, fungono da memoria collettiva e permettono di comprendere anche abitudini e caratteristiche della società che sono giunte sino ai giorni nostri.
Affinché questo sia possibile, però, è necessario che le opere d’arte che giungono nei musei siano originali. Dagli oggetti antichi ritrovati è possibile scoprire quali materiali venivano utilizzati, quali tecniche di pittura, scultura e produzione erano tipici delle popolazioni che ci hanno preceduto, ma anche datare la produzione, dunque avere un’idea precisa di quando determinate tecniche erano diffuse.
Ma non solo, perché spesso nelle raffigurazioni presenti nei vasi, nelle ceramiche e nelle mura è possibile trovare informazioni utili non solo sul periodo storico in cui sono stati prodotti, ma anche sulle abitudini, sul ruolo che avevano le persone nella società, su come era strutturato il governo e suddivise le classi sociali.
Il fenomeno della contraffazione esiste da secoli e in Italia ha una rilevanza enorme. Negli ultimi dieci anni il Comando dei Carabinieri a Tutela del Patrimonio Culturale ha arrestato 2.500 persone per il reato di contraffazione e sequestrato 70.000 oggetti imitanti opere d’arte, beni archeologici, artistici, antiquariali o da collezione che se immessi sul mercato avrebbero arrecato un danno di 5 miliardi di euro.
Il commercio di opere contraffatte non è esclusivamente un danno economico, ma anche etico e culturale, visto che permette il proliferare di opere che non hanno alcuna rilevanza o interesse storico, prive di qualsiasi riferimento reale alla cultura e alla storia del nostro Paese.
La mostra ‘Verità rubate- L’arte della contraffazione’, nasce proprio allo scopo di informare la cittadinanza sul pericolo derivante dalla contraffazione, a spiegare da dove nasce il fenomeno, quali sono le finalità ed educare al riconoscimento delle caratteristiche che rendono originale un’opera d’arte.
Iideata da Luca Zamparo, Monica Baggio e Monica Salvadori del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova e realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la mostra è già aperta al pubblico e visitabile gratuitamente all’interno del Palazzo del Monte di Pietà di Padova, dove rimarrà a disposizione del pubblico sino al prossimo 31 maggio.
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