Un’occasione d’oro per i giovani precari e non solo: via libera a Padova per il maxi-concorso, sono centinaia i nuovi posti di lavoro.
Le cifre Istat relative alla soglia di povertà in Italia non sono incoraggianti. Si parla di quasi 3milioni di famiglie in difficoltà economiche, per un totale di circa 7milioni di cittadini (tra cui minorenni). Una problematica che sicuramente nasce da una serie di lacune sociali ed amministrative, ma che vede la principale ragione nella precarietà dilagante. L’aumento dei contratti a termine e l’inaccessibilità del mondo del lavoro trasformano la sopravvivenza nel nostro Paese in una missione (quasi) impossibile.

Esistono però delle occasioni centellinate negli anni e nei mesi. Il metodo più “semplice” per ottenere un contratto sicuro risiede nei concorsi pubblici, alcuni dei quali offrono la garanzia di occupazione a tempo indeterminato. Il famoso posto fisso: l’oggetto di sceneggiatura preferito da Checco Zalone. La cui tragicomica rappresentazione delle ambizioni limitate degli italiani, che pur di ottenerlo sarebbero disposti a tutto, diviene specchio avvilente della società dove viviamo.
A Padova, per rimanere in tema – oltre a concedere spazio ai giovani, grazie alle iniziative dell’Università e dei suoi Atenei – si è dato finalmente il via libera ad un maxi-concorso. Si parla di centinaia nuovi posti di lavoro, che potrebbero consentire a moltissime persone di raggiungere una legittima stabilità economica, così come vuole la nostra Costituzione.
Maxi-concorso a Padova: più di 600 posti di lavoro
I temi caldi in Italia sono due: lavoro e sanità. Il maxi-concorso concilia questi due grandi tasti dolenti, poiché è dedicato proprio agli aspiranti infermieri. Sono circa 640 i posti disponibili, il cui obiettivo è quello di colmare i prossimi pensionamenti fino al 2029. Un dato che tuttavia, stando alle ultime stime, non è sufficiente.

Bisognerebbe assumere mille infermieri all’anno per colmare l’imminente salto generazionale. Si sono iscritti 2.829 laureati e si sono presentati in 2.145 (75%), gli altri hanno dato forfeit. Per quanto ciò abbia rappresentato una boccata d’ossigeno, la Regione Veneto ha comunque sottolineato come il numero di aspiranti infermieri sia in calo. Nel 2020 più di 5mila persone si presentarono al maxi-concorso per 190 posti di lavoro.
Una conseguenza, questa, del misero stipendio riservato al personale sanitario. In Veneto la retribuzione media destinata a tutto il personale non dirigenti è la più bassa d’Italia. Non supera i 30mila euro l’anno. Nel frattempo c’è ancora chi tenta il tutto per tutto: neppure la pioggia ha fermato gli aspiranti infermieri, giunti per la prova da tutto il territorio nazionale.