Pensione a 63 anni senza tagli sull’assegno mensile: ecco cosa prevede la Normativa

Per gli italiani, la possibilità di accedere alla pensione entro i 63 anni, senza decurtazioni, non è una chimera. Si fa così…

L’INPS ha già chiarito che il requisito anagrafico per l’accesso alla pensione è destinato ad alzarsi sempre di più nei prossimi anni. Le nuove generazioni hanno per esempio già intuito che dovranno lavorare fino ai 70 anni. Per ora, l’accesso alla pensione di vecchiaia corrisponde ai 67 anni. Ci vogliono poi almeno 20 di contributi. Invece, per la pensione ordinaria, i lavoratori uomini devono aver versato contributi per 42 anni e 10 mesi. Le donne, 41 anni e 10 mesi.

Uomo maturo al telefono
Pensione a 63 anni senza tagli sull’assegno mensile: ecco cosa prevede la Normativa – vigodarzerenet.it

Dopodiché, sono in vigore anche altri piani di uscita che permettono di anticipare la pensione. Un caso è quello di Quota 103, dedicato a chi ha almeno 62 anni e più di 41 anni di contributi. Con l’importo dell’assegno pensionistico che viene calcolato secondo le regole del sistema contributivo e non può superare il tetto massimo di 2.413,60 euro mensili.

Altrimenti, è possibile andare in pensione a 63 anni attraverso l’APE Sociale. APE sta per “anticipo pensionistico sociale”. Si tratta di una misura che consente solamente a determinate categorie di lavoratori di accedere alla pensione anticipata, qualora siano soddisfatti degli specifici requisiti contributivi e lavorativi.

In questo caso, il requisito anagrafico per la pensione è di 63 anni e 5 mesi. Dal punto di vista contributivo, bisogna avere minimo di 30 anni di contributi versati. Invece, per alcune categorie, come i lavoratori che svolgono attività gravose, i caregiver, i disoccupati, i lavoratori con invalidità sopra il 74%, sono richiesti almeno 36 anni di contributi.

Pensione a 63 anni per i muratori, come funziona

Ci sono poi altri lavoratori che possono accedere al trattamento pensionistico all’età di 63 anni senza decurtazioni sull’assegno, grazie a una misura speciale prevista dal contratto collettivo. Chi sono? E come possono richiedere il pensionamento anticipato?

Muratore al lavoro
Pensione a 63 anni per i muratori, come funziona – vigodarzerenet.it

Il contratto collettivo dell’edilizia ha introdotto un nuovo fondo per permettere ai muratori di andare in pensione 4 anni prima del previsto. Tutto ciò tramite la NASpI, l’indennità di disoccupazione. Funziona così: una volta raggiunta l’età di 63 anni i lavoratori interessati alla misura vengono licenziati dall’azienda e per poter beneficiare della NASpI. Lasciando il lavoro, saranno comunque stipendiati per due anni, dopodiché interviene il fondo, coprendo gli assegni per gli altri due anni che mancano al raggiungimento dell’età giusta per la pensione di vecchiaia.

Oltre al possesso del requisito anagrafico, per gli interessati è fondamentale l’aver accumulato e registrato almeno 2.1000 ore in Cassa edile nel biennio che precede la fine del rapporto lavorativo. La novità arriva dopo che è stato firmato l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dell’Industria e delle cooperative dell’edilizia. Il nuovo contratto introduce anche degli incrementi salariali. 180 euro mensili per i lavoratori di primo livello, distribuiti in tre tranche, e 210 euro mensili per gli operai qualificati, con un aumento complessivo sui minimi salariali del 18%.

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