L’assegno di invalidità è riconosciuto ai lavoratori disabili per tre anni e rinnovabile attraverso la visita di revisione da parte della Commissione medica ASL.
L’assegno ordinario di invalidità è confermabile per altri due trienni. È necessario che il beneficiario, faccia richiesta di rinnovo all’INPS prima della scadenza del triennio. Il rinnovo si ottiene sottoponendosi alla visita medica INPS che dovrà confermare la diagnosi medico legale e il diritto alla prestazione economica.
Dopo tre riconoscimenti consecutivi, l’assegno di invalidità si conferma in modo permanente, ma l’INPS può sempre chiedere una visita medica in qualsiasi momento.
Una Lettrice chiede: “sono invalida da due anni per una patologia cardiaca. L’INPS mi ha riconosciuto l’assegno di invalidità con valenza triennale, dopo i tre anni invece di rinnovarmi l’assegno, mi è stata revocata la prestazione alla visita di controllo. È giusto tutto questo?”
Purtroppo, la procedura dell’INPS è corretta. L’Istituto previdenziale può disporre la visita di revisione in qualsiasi momento, anche quando l’assegno di invalidità è riconosciuto in via definitiva e anche dopo il compimento dell’età pensionabile del beneficiario.
L’accertamento sanitario è obbligatorio e nel 2025 l’INPS ha emesso la circolare n. 188 del 17 gennaio 2025 con importanti novità per le persone con disabilità.
Tra i principali cambiamenti sono previste procedure più snelle, ridotte le visite di controllo obbligatorie e unificazione degli accertamenti. Le modifiche sono state introdotte nella Legge di Bilancio 2025 con l’obiettivo di ridurre la burocrazia.
In particolare la legge di Bilancio 2025 ha modificalo l’articolo 33 del decreto legislativo n. 62 del 3 maggio 2024. Tra i punti principali si evidenziano il potenziamento delle procedure telematiche e ridurre i ricorsi e le visite mediche dirette.
Tra le cause che comportano la revoca dell’assegno di invalidità, vi è l’accertamento medico e clinico durante la visita di revisione da parte della commissione medica dell’ASL.
La Commissione ha il compito di accertare lo status di inabilità, nel caso in cui certifica la completa guarigione del beneficiario, decade il diritto alla prestazione economica. Oppure, se la Commissione dichiara un miglioramento delle condizioni di salute, attribuendo una percentuale di invalidità ridotta rispetto al 100%. Questo può comportare il mancato diritto all’assegno..
In risposta al nostro Lettore, se non ritiene che la valutazione della Commissione medica ASL, nella visita di revisione, non sia reale al suo stato fisico, può attivare l’azione di ricorso. Il nostro consiglio è quello di rivolgersi a un Patronato che le potrà consigliare un avvocato specializzato in pratiche di disabilità, e al suo medico curante per valutare la sua anamnesi.
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