Brutte notizie, anzi tremende, per chi perde il lavoro anche se non per propria volontà: in alcuni casi non verrà più riconosciuta la Naspi e sarà compromessa anche la possibilità di ricevere la pensione.
Le schiere dei disoccupati sono sempre troppo piene nel nostro Paese. La gente che non trova un lavoro è tanta e quella che lo perde all’improvviso anche. Fallimento di un’attività, licenziamento per esubero del personale: i motivi per i quali si può restare “a piedi” dall’oggi al domani sono tantissimi e durante i due anni di pandemia di Covid lo abbiamo visto.
Restare senza lavoro è sempre un dramma ma se, a 30-35 anni, rimettersi in gioco e trovare un nuovo impiego può essere un po’ più facile, superati i 50 e mano a mano che ci si avvicina ai 60 diventa quasi una missione impossibile. Fino ad oggi, tuttavia, coloro che restavano senza un lavoro non per propria volontà, potevano contare almeno sulla Naspi.
La Naspi è l’indennità di disoccupazione che spetta ai dipendenti i quali perdono il lavoro involontariamente. Una nuova comunicazione dell’Inps ha cambiato le carte in tavola: in certi casi, anche se si perde il lavoro, non si ha diritto alla Naspi. Non solo: ci si gioca anche la possibilità di avere la pensione.
Se hai perso il lavoro, da oggi non sempre potrai contare sulla Naspi e non sempre potrai avere la pensione. Brutti tempi per chi resta disoccupato, dunque. Di seguito vediamo, nei dettagli, che cosa è cambiato.
L’Inps ha puntualizzato un concetto che forse a molti era sfuggito: non sempre una persona che viene licenziata ha diritto alla Naspi. Infatti, in caso di assenza prolungate e ingiustificate, il dipendente può essere licenziato e non riceverà alcuna indennità di disoccupazione.
Nello specifico, l’Istituto di Previdenza Sociale, ha ribadito che, in caso di assenza ingiustificata del lavoratore protratta oltre il termine previsto dal contratto collettivo nazionale, il datore di lavoro ha l’obbligo di darne comunicazione alla sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro che potrà effettuare controlli. In caso di assenza dal lavoro ritenuta ingiustificata, il dipendente potrà essere licenziato e non avrà diritto alla Naspi.
Non avere diritto alla Naspi comporterà due danni: in primis ci si troverà, di punto in bianco, senza alcuno stipendio e senza nessuna indennità per poter andare avanti finché non si trova un nuovo impiego. In seconda battura si avranno ripercussioni negative anche sulla pensione.
I disoccupati che fruiscono della Naspi, infatti, possono beneficiare di due misure di pensione anticipata: Quota 41 e Ape sociale. Ma tali misure si rivolgono, appunto, solo ed esclusivamente a coloro che, avendo perso il lavoro involontariamente, hanno diritto alla Naspi. Se questo diritto viene meno, allora verrà meno anche la possibilità di andare in pensione in anticipo con una delle suddette misure.
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