Teresa Buonocore, la storia della donna uccisa perché denunciò il pedofilo che aveva violentato la figlia

Uccisa in un agguato a Napoli, una ritorsione per aver denunciato gli abusi della figlia. Teresa Buonocore resta un forte simbolo di coraggio.

Era il 20 settembre del 2010 quando Teresa Buonocore viene uccisa in un agguato in via Ponte dei Francesi a Napoli. La sua colpa secondo gli assassini? Quella di aver denunciato chi di approfitto della figlia.

teresa bonocore con la figlia
Teresa Buonocore, la donna uccisa perché denunciò chi aveva violentato la figlia -(foto credits @italiachecambia) vigodarzerenet.it

Fin da subito si capì che l’omicidio di Teresa Bonocore era anomalo; la donna era stata ritrovata riversa nell’abitacolo della sua auto in via Ponte dei Francesi a Napoli. Qui era stata affiancata dai killer che avevano aperto il fuoco. Uccisa con 4 colpi di calibro 9.

A non convincere erano proprio le modalità dell’omicidio, troppo il stile regolamento di conti camorristico, ma Teresa era un’impiegata di Portici, non un volto noto, né tanto meno una boss della criminalità organizzata e neanche mai legata a fatti che potessero ricondurre a quel mondo. La verità venne fuori solo dopo; l’agguato era una vendetta, ma per motivi completamente diversi.

Teresa uccisa dal pedofilo che aveva fatto incarcerare

La “colpa” per chi l’ha fatta uccidere era quella di aver testimoniato contro l’uomo, 51enne, che due anni prima aveva abusato della figlia di 8 anni e di un’altra bambina.

teresa bonocore
Teresa uccisa dal pedofilo che aveva fatto incarcerare -(foto credit @italaichecambia) vigodarzerenet.it

All’epoca dei fatti, la piccola Alessandra era stata anche minacciata di non rivelare nulla alla madre o ne avrebbe pagato le conseguenze. Venuta però a conoscenza dei fatti, Teresa decise di non tacere. Condannato a 16 anni di carcere per i suoi terribili reati, Perillo l’aguzzino decise per la vendetta. Fu lui il mandate dell’omicidio per il quale nel 2015 è stato condannato all’ergastolo -mentre i due killer materiali e rei confessi furono condannati rispettivamente a 22 e 18 anni.

Da quella vicenda, Teresa Bonocore è diventata forse suo malgrado simbolo di coraggio. Ogni anno il 20 settembre di celebra la ricorrenza del suo coraggio per ricordare soprattutto la sua forza, ma Teresa è anche uno dei nomi che si celebrano il 21 marzo nella giornata della memoria e dell’impegno. Negli anni poi sono stati intitolati a lei diversi centri antiviolenza in giro per l’Italia.

La figlia Alessandra, oggi giovane donna, si impegna per il ricordo della madre; da qualche anno ha istituito ed è promotrice, insieme a diverse associazioni del territorio, del Premio Teresa Bonocore arrivato ormai alla sua quarta edizione.

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