Padova, un dolore al petto ed è finito tutto: muoiono uno dopo l’altro

Un dolore forte al petto, la corsa in pronto soccorso: è finito tutto nel giro di pochi minuti, sono morti uno dopo l’altro.

Una notizia che scuote l’opinione pubblica, soprattutto tenendo in considerazione l’età anagrafica delle vittime e l’apparente assenza di patologie pregresse potenzialmente fatali. I decessi misteriosi impensieriscono, soprattutto negli ultimi cinque anni, a seguito della pandemia di coronavirus. In molti ritengono che le malattie tumorali e cardiovascolari rappresentino un effetto collaterale della vaccinazione.

Dottori in una sala operatoria
Padova, un dolore al petto ed è finito tutto: muoiono uno dopo l’altro – vigodarzerenet.it

Quanto accaduto a Padova ha portato nuovamente al centro del dibattito il tema. La corsa in pronto soccorso, il dolore al petto, l’affanno e la mancata diagnosi repentina. Ciò conduce il lettore delle testate locali ai tempi più bui, quando moltissime vite cominciarono a spegnersi inspiegabilmente una dopo l’altra, come un effetto domino. I professionisti sono intervenuti nel merito.

Tre morti in due mesi: erano giovani ed apparentemente in salute

Si discute tutt’oggi sui potenziali effetti collaterali del coronavirus e della vaccinazione. Non dovrebbe stupirci, dunque, l’allarmismo generato dalle ultime tragedie che si sono consumate in provincia di Padova. “Mancanza di respiro, cardiopalmo, dolore toracico” – così Cristina Basso, direttrice Uoc Patologia Cardiovascolare, descrive i sintomi della miocardite. Viene confusa con un infarto, ma le coronarie sono sane. Ciò dipende da un’infiammazione del muscolo ed è per questo che i giovani sono i soggetti più a rischio.

Ragazza si mette la mano sul petto
Tre morti in due mesi: erano giovani ed apparentemente in salute – vigodarzerenet.it

“Tutte le forme potenzialmente infettive sono legate a trasmissione” – continua. Un modo per confutare le teorie che legano i decessi precoci ad una precedente iniezione vaccinale. “La miocardite non è aumentata…il covid e la vaccinazione non sono stati causa di miocardio” – ha concluso Basso. Ciò nonostante, la notizia relativa alle tre morti registrate nelle province del Veneto hanno scosso profondamente l’opinione pubblica.

Si tratta di pazienti under 40, due donne e un uomo, che non avevano patologie pregresse e che dunque apparivano in buona salute. I tre avevano manifestato ai dottori una sintomatologia riconducibile ad una comune influenza, quindi febbre e spossatezza. Nei giorni successivi le loro condizioni sono peggiorate drasticamente. Sono sopraggiunte le difficoltà respiratorie e successivamente un invalidante dolore al petto. Le cure non hanno evitato il collasso cardiaco.

“L’influenza può causare complicanze cardiache gravi, anche nei giovani” – ha spiegato Luisa Cacciavillani, primaria presso il reparto di Terapia intensiva cardiologica dell’Azienda Ospedaliera di Padova – “vaccinarsi è la scelta più intelligente per ridurre i rischi”. Ha infine sentenziato: “Si tratta della punta dell’iceberg, il cuore comanda tutto”.

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